Istituto Diplomatico Internazionale - IDI

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Affari internazionali

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Account ufficiale dell'Istituto Diplomatico Internazionale.

Chi siamo

L'Istituto Diplomatico Internazionale, Organizzazione Non Governativa (ONG) nata nel 1994, è un un ente morale, privato, indipendente, aconfessionale, apartitico, che persegue unicamente fini di utilità̀ sociale. L'Istituto Diplomatico Internazionale ha lo scopo di: • contribuire allo sviluppo umano, sociale, culturale, tecnico ed economico delle aree più disagiate seguendo i principi di corresponsabilità, interdipendenza e non violenza, con particolare attenzione alla promozione dell’uguaglianza nelle relazioni di genere; • contribuire alla rimozione degli ostacoli di ordine economico, politico e sociale che limitano di fatto lo sviluppo dei settori più svantaggiati delle popolazioni del mondo; • promuovere, sia a livello locale che internazionale, un tipo di sviluppo compatibile con le risorse ed i limiti ambientali del pianeta, con particolare attenzione all'applicazione delle tecnologie appropriate e di energie da fonti rinnovabili, agli stili di vita e consumo; • costruire legami internazionali tra persone e culture diverse, attraverso i principi della cooperazione e della solidarietà.

Sito Web
http://www.idi-international.org/
Settore
Affari internazionali
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Rome, Latium
Tipo
Non profit
Data di fondazione
1994
Settori di competenza
diplomacy, human rights, development, international law, social inclusion e education

Località

Dipendenti presso Istituto Diplomatico Internazionale - IDI

Aggiornamenti

  • IL RAPPORTO DRAGHI SULLA COMPETITIVITA’ PER L’EUROPA: “RINNOVARSI O PERIRE, NECESSARI INVESTIMENTI PER 800 MILIARDI DI EURO” Il rapporto sulla competitività per l’Europa presentato da Mario Draghi consta di due parti: la parte A, di 65 pagine, con il rapporto vero e proprio e la parte B, di 328 pagine, che contiene un’approfondita analisi economica. Nel primo capitolo della parte A Draghi sottolinea che l’Unione e gli Stati membri devono adattarsi ad un contesto nuovo: la crescita economica in calo, anche se l’Europa mantiene i suoi punti di forza (per esempio un basso livello di disuguaglianza) e tre vincoli esterni di cui tener conto. Sembra finita l’espansione del commercio mondiale sostenuta da regole multilaterali, l’energia russa a basso costo non è più un’opzione, l’ombrello americano non è più garantito e l’Unione deve provvedere alla sua difesa. Inequivocabile il monito: "I valori fondamentali dell'Europa sono prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile. L'Ue esiste per garantire che gli europei possano sempre beneficiare di questi diritti fondamentali. Se l'Europa non sarà più in grado di garantirli avrà perso la sua ragione d'essere. L'unico modo per affrontare questa sfida è crescere e diventare più produttivi, preservando i nostri valori di equità e inclusione sociale. L'unico modo per diventare più produttiva è che l'Europa cambi radicalmente" Cinque i punti chiave evidenziati dal rapporto: • Colmare il divario di innovazione e di competenze; • Combinare decarbonizzazione e competitività; • Rafforzare la sicurezza e ridurre la dipendenza; • Finanziamento degli investimenti; • Rafforzamento della governance; Tra le proposte avanzate dall’ex premier italiano figurano l’estensione del voto a maggioranza qualificata, l’adozione da parte degli Stati membri di percorsi di debito sostenibili, misure per ridurre i costu dell’energia,  "Il fabbisogno finanziario necessario all'Ue per raggiungere i suoi obiettivi è enorme", avverte Draghi: sono necessari almeno 750-800 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi annui, secondo le ultime stime della Commissione, “pari al 4,4-4,7% del Pil dell'Ue nel 2023". Praticamente il doppio degli investimenti del piano Marshall nel 1948-51, equivalenti “all'1-2% del Pil dell'Ue”. Link del Rapporto: https://lnkd.in/dqwD-tqe

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    Una iniziativa dell’Istituto Diplomatico Internazionale sull'importanza della collaborazione tra i settori della Difesa e della Diplomazia nelle missioni internazionali, con un focus sul ruolo cruciale dell'Arma dei Carabinieri. Un’occasione per riflettere sulle sinergie necessarie per affrontare le sfide globali del nostro tempo. #Diplomacy #Sicurezza #ONU #Carabinieri #IDIorg #IDI #ONG #Roma #Rome

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  • Il 10 novembre 2021, non senza polemiche, la Francia ha restituito al Benin 26 oggetti d’arte sottratti nel 1892 dai palazzi reali di Abomey, capitale dell’allora regno del Dahomey. Si tratta di una decisione di grande peso simbolico e dal forte significato geopolitico, fondata sulla revisione critica del passato coloniale, e in particolare sul rapporto Sarr-Savoy per la restituzione del patrimonio culturale africano, che pone interrogativi di interesse generale: in che cosa si concretizza il diritto al patrimonio culturale, quali strumenti di diritto internazionale lo tutelano, se quello francese sia un esempio da seguire e molti altri ancora. Se ne parlerà mercoledì 28 febbraio a Roma nel convegno “Identità, integrità, fruizione – Restituire l’arte africana” promosso dall’Istituto Diplomatico Internazionale, che ha invitato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Al dibattito parteciperanno il colonnello Mario Mettifogo, vicecomandante dei Carabinieri Tutela patrimonio culturale, l’internazionalista Alessandra Lanciotti (Università di Perugia), lo storico africanista Alessandro Triulzi (già dell’Università “L’orientale” di Napoli), il Presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale, Paolo Giordani, e il presidente di Digital Techne, Giorgio Fornara. #IDIorg

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