Inventare nuove tecnologie all’avanguardia è solo una parte del nostro lavoro. Aspettate, no: non va bene essere così categorici…
Una nuova tecnologia all’avanguardia e rivoluzionaria comporta un processo di creazione probabilmente molto più complesso e lungo di quanto molti possano immaginare. Certo, senza invenzioni non c’è progresso, ma senza il lungo processo di creazione che ne consegue, anche la più straordinaria tecnologia rivoluzionaria rischia di fallire prima ancora di decollare, e non potrà mai aiutare l’umanità come avrebbe potuto. Inoltre, l’invenzione potrebbe rischiare di finire nelle mani dei cosiddetti “consumer champion” o dei “patent troll“.
Tra le tante funzioni aziendali che si occupano del citato processo di creazione di una nuova tecnologia c’è anche quella del brevetto. Perché, ahimè, vige il sistema per cui, se la nuova tecnologia non è brevettata, non si ha alcun diritto su di essa, anche se la si è inventata! La storia è piena di esempi di questo tipo: la macchina del karaoke, le strisce magnetiche sulle tessere di plastica, i fidget spinner, per citarne alcuni.
Quindi, il brevetto. Si dà il caso che non sia il più semplice o il più accessibile dei processi aziendali, e che richieda molte competenze e molti soldi, soprattutto se si tratta di un’impresa internazionale. Ma questo non lo rende meno necessario. E poiché la nostra attività qui a K si è sempre basata sulle nuove tecnologie, non appena i nostri profitti lo hanno permesso, ci siamo subito lanciati nella gestione dei brevetti: nel 2008 abbiamo ottenuto il nostro primo brevetto. Da allora, a poco a poco, abbiamo continuato ad ampliare le nostre competenze in materia di brevetti, nei limiti del possibile e nel corso degli anni. E del resto, è giusto così…
Più l’attività aveva successo e più ci espandevamo in tutto il mondo (spesso i patent troll ci inseguivano in cerca di soldi facili). Inoltre, concorrenti senza scrupoli, pur disponendo di tecnologie che difficilmente potevano competere con noi in termini di qualità, non erano comunque contenti di permettere ai clienti di utilizzare i nostri prodotti. In totale, siamo stati coinvolti in 10 azioni legali in materia di brevetti; ne abbiamo vinte nove, mentre una è attualmente in fase di valutazione. Perché non ci arrendiamo mai. Combattiamo e vinciamo!
Quadro generale
Gli anni della pandemia e le attuali turbolenze geopolitiche hanno ovviamente influito negativamente sul nostro business nel suo complesso, con un effetto a catena sul nostro lavoro in materia di brevetti, anch’esso in calo. E sia gli eventi passati che quelli attuali sembrano destinati a riecheggiare nel futuro per anni. Tuttavia, questo non è un motivo per stare con le mani in mano fino a quando le cose non miglioreranno; al contrario, giustifica la necessità di andare a tutto gas spingere ancora di più sull’acceleratore! Ed è proprio quello che abbiamo fatto nel 2022 (se volete sapere di più 2021 qui), nonostante tutto. Permettetemi di tracciare un bilancio…
Abbiamo concluso l’anno scorso con un portfolio di 1367 brevetti e 330 domande di brevetto in diversi paesi (tra cui Stati Uniti, UE, Russia e Cina). Nel 2022, abbiamo ottenuto 123 nuovi brevetti (tra cui 51 negli Stati Uniti, 37 in Russia, 24 in Cina e 9 nell’UE) e presentato 58 domande di brevetto. Ma non concentriamoci solo sulla quantità. Osserviamo anche la qualità: ci sono stati concessi brevetti per circa il 98% di tutte le nostre richieste di brevetto (in alcuni paesi il 100%!), mentre la media mondiale delle aziende si aggira intorno al 50%. Ottimo!
Il nostro quadro complessivo dei brevetti si presenta così:
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