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Language:
Italiano
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Published:
2024-06-25
Updated:
2024-07-19
Words:
6,107
Chapters:
4/?
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26
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284

His scent

Chapter 4: 4.

Chapter Text

4

 

 

 

 

 

 

 

Lo aveva capito fin dal primo momento in cui era entrato nella stanza del bagno, cosa sarebbe successo.

«R-Rengoku-san-»

Ma anche se non poteva dire di essere sorpreso dei tocchi e delle carezze di Kyojuro, Tanjiro non riusciva a smettere di tremare. All’ennesimo bacio di lui al petto, sospirò un groviglio di farfuglii che avrebbero dovuto assomigliare al suo nome, un’invocazione troppo audace che andava soltanto a gonfiare il vapore nella stanza.

Kyojuro strinse l’abbraccio con cui lo cingeva in vita e se lo addossò meglio contro il fianco. Le dita di una mano si strinsero attorno alla sua natica destra, sollecitando una delle zone più sensibili del suo corpo; le dita dell’altra mano, invece, continuarono ad accarezzargli il sesso sotto il pelo dell’acqua calda, a quel ritmo tranquillo che continuava a tenderlo senza mai farlo arrivare al piacere massimo.

I nervi di Tanjiro erano così tesi, i suoi muscoli vibranti.

Si aggrappò ai suoi capelli biondi e chiuse gli occhi, l’acqua si mosse in piccole onde e fuoriuscì dai bordi della vasca. Kyojuro gli baciò il mento e soffiò sulla sua pelle calda, bagnata di sapone e sudore, per poi leccarlo lungo la linea del mento fino al collo.

Avrebbe voluto così tanto un bacio, in quel momento.

Mosse le gambe, forzando l’intreccio strano delle loro ginocchia. Kyojuro aprì le cosce e lui scivolò in basso, quasi sul fondo della vasca. Anche così, la bocca di Kyojuro riuscì a chiudersi attorno a un suo capezzolo e a succhiare, provocandogli un’altra scarica di piacere. Strinse ancora di più i suoi capelli sciolti, aggrappandosi al suo capo.

«Rengoku-san!»

Le dita di lui gli entrarono dentro, allargando il suo ano come se dovesse prepararlo a un amplesso. Calde, dolci, attente, sapevano ormai dove toccare per farlo godere di più.

Impiegò davvero poco a venire, a quel punto, ma in spasmi sottili non riuscì neanche a chiamare il suo nome per intero, tremò nel suo abbraccio senza nessun ritegno. E sulla sua pelle, Kyojuro schiacciò le proprie labbra a sorriso, assieme a tanti altri piccoli baci.

Le onde dell’acqua si fermarono quando scivolò ancora di più nel suo abbraccio, e finalmente Kyojuro baciò anche la sua bocca. Gli sembrava di essere sfinito, lasciò che lo coccolasse e cullasse contro di lui, mentre si sistemava contro lo schienale della vasca, per una posizione di maggior agio.

Tanjiro si accoccolò contro il suo petto, a occhi socchiusi, le mani raccolte sotto il collo. Kyojuro gli pettinò a lungo i capelli bagnati, fino a che il suo respiro non si calmò completamente e le sue membra non si fecero pesanti.

«Sei stato bravo, Kamado. Oggi hai dato il massimo, come sempre.»

Solo complimenti, da parte sua. Come sempre.

Kyojuro sapeva parlare solo di due cose, ma lo faceva con sincerità, e Tanjiro non riusciva proprio a stancarsi dei suoi complimenti e di tutti quei piccoli gesti con cui gli dimostrava il proprio amore. Si sarebbe addormentato volentieri lì, se solo avesse potuto.

L’illusione di poter godere in eterno delle sue attenzioni era così dolce, lo lasciava senza alcuna difesa.

Poi, realizzò qualcosa, e abbassò la mano al suo inguine. Kyojuro sobbalzò per la sorpresa, ma non fu abbastanza veloce da allontanargli la mano. Con gli occhi sgranati, Tanjiro alzò lo sguardo al suo viso. «Ma, Rengoku-san-!»

«Non è necessario che tu faccia niente, Kamado. Davvero.»

«Ma non è giusto!»

Kyojuro gli baciò la fronte, lui invece gli baciò il mento. «Non posso essere il solo a provare piacere.»

«Perché no?»

Già, perché no. Una domanda sensata, per Kyojuro, che come al solito lo metteva in cima alla lista di tutte le proprie priorità. Ma Tanjiro non si lasciò frenare dalle sue parole.

«Voglio anche io vedere che provi piacere.»

A quelle parole, a quel tono di voce e a quello sguardo, neppure Kyojuro avrebbe potuto rispondere – e infatti, il suo cuore aumentò di velocità, e il suo abbraccio di forza.

Tanjiro continuò a baciargli il mento e scese poco alla volta fino al collo. Sapeva le zone dove Kyojuro era più sensibile e le baciò tutte.

Il giovane Pilastro smise presto di accarezzarlo, attento alle attenzioni che gli stava riservando.

Tanjiro gli baciò il petto, e come fu abbastanza in basso, incrociò lo sguardo di lui. Attento, profondo, irresistibile; fu difficile non fermarsi a quel punto, ma si sforzò di continuare a baciarlo.

«Cosa hai intenzione di fare, Kamado?»

Gli morse un capezzolo, solo per farlo sobbalzare dalla sorpresa. Kyojuro rise e gli prese la testa tra le dita, per accarezzarlo piano. «Attento con i denti.»

Era felice, eccitato. La sua frangia gli colava sulle tempie e sulle gote arrossate, contornandogli le sopracciglia voluminose. Sembrava un rapace a riposo, ma sempre vigilante. Quel suo sorriso non gli lasciava davvero scampo.

Tanjiro scese ancora, fino a raggiungere il pelo dell’acqua. Un’occhiata a lui, per essere sicuro di essere visto, e prese un lungo respiro: scese ancora, fino al pube sul fondo.

Il sesso di Kyojuro era così gonfio e pieno, provò un brivido di pura eccitazione al solo guardarlo. Era la prima volta che faceva una cosa simile – ricordò le volte che lo faceva Kyojuro a lui, con le sue labbra soffici e la bocca calda. Sott’acqua era più complicato, ma aprì la bocca e si sporse in avanti, fino a chiudere le labbra alla base del sesso di lui. Rilassò la gola e le guance, non fu difficile.

Kyojuro divenne ancora più duro, tra le sue labbra, e caldissimo. Capì di essere stato apprezzato da questo, anche prima che le sue gambe si muovessero in piccoli scatti veloci. La sensazione di dare un piacere del genere alla persona che amava era eccitazione estrema, la voglia di dargliene ancora di più.

Tanjiro si sorresse sui gomiti, mettendo le braccia sotto le cosce di lui, e iniziò a muovere la testa.  Aveva un sapore salato, che si intensificò presto. Mentre le bolle uscivano dal suo naso, Kyojuro cominciava quasi a tremare nella sua bocca.

Si godette la sensazione della sua carne compatta e calda, il piacere di sentirlo premere contro le guance. Il suo odore era mescolato all’acqua, ma inconfondibile. Era sul punto di venire.

Poi Kyojuro mosse le gambe velocemente, e gli premette una mano in mezzo alle scapole per spingerlo giù sul fondo della vasca. All’inizio, Tanjiro tentò di muoversi e di liberarsi della sua presa, senza capire cosa stesse accadendo, ma sentì invece la voce di Senjuro – doveva essere entrato nella stanza per avvisarli della cena pronta.

Kyojuro gli rispose qualcosa, era difficile capire cosa si stessero dicendo con le orecchie otturate dall’acqua. Tutto rigido, il giovane Pilastro aveva smesso di guardarlo e di rivolgergli la propria attenzione.

Non andava affatto bene.

Senza muovere il resto del corpo, Tanjiro strinse le labbra e succhiò il suo sesso a intervalli regolari, provocando quasi una reazione più violenta in lui dei movimenti di prima. Il ginocchio di Kyojuro ebbe uno scatto involontario, mosse tutta l’acqua attorno a lui, ma Tanjiro sentì bene quanto acuta fosse la sua voce, mentre tentava di giustificarsi al fratello.

Cominciò a essere difficile resistere là sotto, strinse le cosce di lui con le dita per dargli un segnale, e in pochissimi istanti Senjuro fu congedato, loro due di nuovo soli nella stanza.

Emerse subito e tornò a respirare, a colpi di tosse. «R-Rengoku-s-san! Questa è s-stata-»

Lui lo catturò di nuovo nel proprio abbraccio e gli baciò violentemente la bocca, tanto da togliergli di nuovo il respiro. La testa cominciò a vorticargli troppo, ma il suo corpo si rifiutò di fare resistenza a quell’attacco.

Quanto gli piaceva avere la sua lingua nella propria bocca. E il suo viso – il suo viso era rossissimo.

«Kamado, quello che hai fatto-»

Kyojuro trattenne il respiro e lo baciò ancora. «Siedi sulle mie cosce, Kamado.»

«Ma non dovremmo andare-? Senjuro-?»

«Pensi che potrei lasciarti andare ora?»

No, non avrebbe mai potuto. Kyojuro lo baciò, e lui rispose al suo bacio con lo stesso disperato desiderio.

Si sedette su di lui, e Kyojuro gli scivolò dentro come se quello fosse il posto naturale e giusto per il suo sesso: nel suo corpo caldo e accogliente. Kyojuro lo abbracciò per la schiena, tenendolo per le spalle, mentre alzava il bacino a scatti e lo penetrava con tutta la propria forza.

Tanjiro dovette sorreggersi ai bordi della vasca per non essere in totale sua balia, ma fu davvero difficile trattenere un minimo di autocontrollo. Non provava più altra sensazione che non il piacere.

I suoi gemiti vennero assorbiti dal vapore, e così anche gli sciocchi secchi del loro amplesso.

Proprio mentre il corpo era diventato di un caldo intollerabile, lo sentì venirgli dentro – Kyojuro nascose il proprio viso nell’incavo del suo collo e lasciò un lungo, gutturale sospiro, per poi rilassare tutto il corpo nel suo abbraccio.

Sospirarono assieme, a fiato corto.

Gli baciò i capelli bagnati, con la dolcezza che il suo amore gli ispirava. Kyojuro, subito, gli baciò il petto e gli accarezzò il collo sottile, glielo baciò tutto. Aveva nello sguardo la fragilità di chi ama troppo.

«Ora non dovremmo-?»

«Ancora un po’, te ne prego.»

Ancora un po’, certo. Non poteva lasciarlo andare, quando era così.

Ancora un po’, ancora qualche bacio. Solo per lui.