Work Text:
(Dopo la fine della prima serie)
Sei mesi dalla non apocalisse.
Quartiere laterale a Soho. Londra. Notte fonda.
Crowley uscì da un bar che stava per chiudere, incamminandosi verso la sua Bentley. Per un attimo, solo per un attimo ebbe la tentazione di andare dal suo angelo. Soho, il quartiere dove era la libreria di Aziraphale era proprio in una via laterale. Sapeva che sarebbe stato così facile chiedere ospitalità a Aziraphale, visto che Crowley non aveva più il suo appartamento. Perché quell'appartamento lo doveva usare chi rappresentava l'inferno sulla Terra, cosa che non era più Crowley. Al suo posto era stata inviata dall'inferno la demone Shax. Non che gli mancassero i mezzi per trovare un altro appartamento o qualunque altro luogo dove stare. Però gli sarebbe mancava la sicurezza concessa dall'inferno in quell'appartamento. Poteva fare quello che voleva senza essere visto o sentito da qualcuno. Nulla di troppo infernale. Come la possibilità di fare la muta da serpente con calma e gridare quanto voleva alle piante. Eppoi non voleva rivolgersi a Aziraphale per un altro motivo che lo opprimeva. Cercando di non pensarci entrò nella Bentley dal lato guida. Sul sedile posteriore c'erano due scatole di cartone con le sue piante. Cercò di dormire, rendendo la Bentley invisibile a occhi umani. Però qualcosa lo disturbò.
Crowley poteva percepire una sorta di rimprovero della Bentley. Frustrato, Crowley disse alla sua auto, togliendosi gli occhiali da sole
"Non vado dell'angelo. Lo so che ti piace ma non ci vado…"
Sibilò tra i denti
"...te l'ho detto perché…"
Crowley non voleva ricordare o raccontare nuovamente
"...nonostante tutto quello che c'è stato tra noi, resta la dimostrazione che siamo diversi…siamo un demone e un angelo…nient'altro"
Crowley rivisse quel momento…
// inizio ricordo di Aziraphale //
Crowley sentiva come se avesse le ali non dietro la schiena ma ai piedi. Uscì dallo stabile dove era il suo appartamento con un ampio sorriso raggiante sulla faccia. Si precipitò nella Bentley dicendo mentre parti come al solito a velocità estrema
"Non sono più un rappresentante dell'inferno sulla Terra! C'è un altro demone nell'appartamento. Posso stare dove voglio ma soprattutto con chi voglio!..."
Non si era mai sentito così felice, quasi sibilando
"...diiiiro all'angelo cooosa provo per lui. Sono certo che non gli sono indifferente"
Fermò la Bentley come sempre dall'altra parte dov'era la libreria. Con disappunto notò il cartello sulla porta della libreria con la scritta
"Chiuso per il resto della giornata"
Decise di tornare nella Bentley per attenderlo lì fuori. Per caso lo sguardo gli andò alla sua destra, notando in fondo a Soho il suo angelo di spalle camminare. Decise di raggiungerlo.
Con disappunto di Crowley, vede alla destra di Aziraphale qualcuno che il demone identificò come un altro angelo. Non lo tranquillizzò vedere il suo angelo sorridere all'altro angelo indicandogli un ristorante lì vicino
"Weil, resterai piacevolmente sorpreso di questo ristorante"
Crowley capì chi era l'altro angelo così luminoso nell'assenza come Aziraphale. Weil era un angelo archivista che sia in paradiso che all'inferno si mormorava amasse molto più le cose umane che divine. Il demone ricordava anche che Weil era piacevolmente attratto da maschi e femmine di razza umana o magica. La gelosia del demone divenne enorme. Decise di seguirli senza farsi vedere, diventando nella sua forma da serpente molto piccola.
Crowley si posizionò sotto il tavolo scelto da Aziraphale e Weil l'altro angelo.
Dopo aver ordinato una serie di dolci, Crowley sentì l'angelo Weil dire a Aziraphale
"Devo dire che sono piacevolmente sorpreso di aver appreso che tu, un angelo così dubbioso, abbia finalmente detto la tua al paradiso ma anche persino all'inferno"
Crowley odiò vedere piegarsi il piede destro di Aziraphale come sapeva faceva quando era emozionato, sentendolo dire
"Troppe parole belle per me. Posso solo dirti grazie"
L'altro angelo gli sussurrò
"Forse, finalmente accetterai quel mio invito ad iniziare un amicizia tra di noi"
Crowley era pronto nel morsicare a quell'angelo una gamba come serpente e poi picchiarlo come demone, non doveva osare chiedere una cosa simile a Aziraphale…prima che lo facesse lui. Stava per mordere. Era con le fauci aperte quasi vicino alla caviglia destra dell'angelo Weil quando la voce di Aziraphale lo fermò. Il suo amato angelo disse con tono divertito
"Weil sono felice che non cambi mai. Mi facesti questa domanda birichina quando ero un guardiano dell'Eden. La mia risposta non cambia. L'incontro con Crowley mi cambiò. Non era più l'angelo che conoscevo ma qualcosa di meglio"
Crowley desiderava solo abbracciare, baciare e fare altro con il suo angelo. Il demone sentì l'angelo Weil ridacchiare, dicendo
"Lo immaginavo. Tu sei sempre stato…come dire…attratto dall'autorità. Quel Crowley mi sembra sia un rappresentante dell'inferno sulla Terra. Ti piace vero?"
Crowley si aspettava un sì convinto dell'angelo, invece sentì dal suo amato Aziraphale
"Weil sono stato sempre onorato del tuo interessamento. Però Crowley lo sento solo come un caro amico. Nulla di più. Nulla di più"
Crowley sentì tutti i suoi sogni frantumarsi. Strisciò via mentre ai due angeli arrivava al tavolo l'ordine di dolci. Il demone non ebbe la voglia e la forza di tornare normale finché non arrivò alla Bentley. Gli ci vollero mesi per accettare di essere solo un amico fraterno per Aziraphale. Per tornare dal suo angelo felice almeno di quello.
// fine ricordo di Crowley //
Crowley si rimise gli occhiali da sole ma li tolse con un gesto furioso, dicendo alla Bentley mentre gli occhi da serpente si riempivano di lacrime
"Quindi non suggerirmi più di chiedere ospitalità a Aziraphale. Sarebbe terribile magari vederlo iniziare qualche storia con qualcuno…"
Il demone percepì altro dalla Bentley, rispondendogli
"...va bene, inconsciamente…ma non tanto… resto nei suoi paraggi. Però mi piace anche la zona. Ora basta. Voglio dormire"
Chiudendo gli occhi, appoggiandosi al sedile.
Ore dopo nella via laterale dove Crowley era nella Bentley, subito dopo l'alba.
Nel silenzio perso subito dopo l'alba, con il mondo che si animava, l'angelo Aziraphale uscì dalla porta di una panetteria di specialità italiane. Nella mano destra dell'angelo c'era un sacchetto bianco di carta. Con calma si incamminò per andare alla sua libreria in una via laterale a quella. Ogni tanto l'angelo prendeva dal sacchetto di carta bianca una mini pizza che mangiava con un sorriso. Le adorava, come adorava la panetteria che usava un antico forno per le sue specialità. L'angelo ci andava poco prima dell'alba, per comprare quelle mini pizze appena estratte dall'antico forno, percependo ogni delizia di odori dalla legna che usavano.
Così era nel suo mondo di sapori che Aziraphale non si accorse della Bentley con dentro Crowley addormentato che entrò lentamente nella via, seguendolo. Dall'auto si levò un acuto del cantante dei Guns N' Roses. Sorpreso Aziraphale si voltò, domandando alla Bentley che si fermò a qualche metro da lui
"Perché sei qui?..."
Guardando meglio Aziraphale vide Crowley dormire appoggiato al sedile, domandando sempre alla Bentley
"...forse sta male? Dovrebbe essere nel suo appartamento"
Aziraphale buttò in un bidone della spazzatura il sacchetto di carta bianca con le amate mini pizze. Amava molto di più Crowley. La Bentley aprì la portiera sul lato passeggero. Aziraphale si sedette dentro. Velocemente la Bentley tornò dove era.
Tornata dov'era, la Bentley impostò nell'autoradio la canzone "A nightingale sang in berkeley square" di Tori Amos. Aziraphale era sempre più confuso. Soprattutto quando Crowley si svegliò dal sonno, dicendogli ancora mezzo addormentato
"Non quel sogno, con questa canzone di sottofondo…"
Accarezzò con la mano destra la guancia sinistra di Aziraphale che arrossi fin nella radice dei capelli, dicendogli con voce stanca
"...questo sogno lo amo ma anche lo odio. Perché vorrei che tu fossi veramente qui. Sai, io proprio non credevo potesse esistere l'amore, almeno finché non ti incontrai nell'Eden…"
Aziraphale sgranò gli occhi
"...dovevo portare il male, invece scoprii il dolciastro dell'amore…"
Il viso di Crowley si piegò nel pianto, continuando con voce rotta
"...seppure tu non mi ami, io sono felice di starti accanto come amico. Solo così questo fuoco d'amore dentro di me non si spegnerà mai…"
Aziraphale accolse il suo demone in un abbraccio, colpito ma anche felice di quelle parole, sentendo continuare tra i singhiozzi di pianto che si spegnevano a poco a poco
"...Tu sei un angelo migliore degli altri. Il più bello sia fisicamente che nella tua anima splendente"
Aziraphale disse con tono compiaciuto
"Grazie mio caro. Neanche tu sei male, per questo motivo ti amo da sempre"
Crowley si allontanò dall'angelo, sbattendo contro lo sportello, quasi gridando
"Sei…sei veramente Aziraphale! Come può essere? Io…io devo andare"
Gettandosi letteralmente fuori dalla Bentley divenendo un lungo serpente nero. L'angelo non gli avrebbe permesso di scappare via. Disse alla Bentley
"Tu posizionati di fronte la libreria"
Sfoderando le ali, l'angelo scomparve.
Aziraphale entrò in una realtà sovrapposta alla normale, afferrando per la coda Crowley che era nascosto in un'aiuola davanti un negozio di abiti femminili. L'angelo gli disse mentre volava verso la sua libreria con il demone serpente tenuto per la coda
"Ora andiamo nella libreria dove devi spiegarmi ogni cosa"
Crowley tentò inutilmente di liberarsi. Dovette rassegnarsi.
Nella libreria.
Nella libreria Aziraphale tornò normale. Appoggiò la testa di Crowley serpente sulla spalla destra, appoggiando la coda sulla spalla sinistra. Accarezzando la testa del serpente, l'angelo si diresse sul retro della libreria.
Sedutosi sul divano, l'angelo continuò nel carezzare la testa del demone, domandandogli mentre sentiva che si rilassa
"Mi vuoi spiegare perché dormivi nella Bentley?"
Senti la voce sibilante del demone dire
"Liiiiicenziato dall'inferno, non lo rappppresento piu suuuullla Terra. Nessun appartamento"
Aziraphale baciò la testa del serpente, dicendogli però accigliato
"Potevi venire qui. Come potevi dirmi tutte quelle parole piene d'amore. Perché non l'hai fatto?"
Il serpente sgusciò dalle mani di Aziraphale, divenendo Crowley seduto alla sua sinistra ma dandogli le spalle. Il demone gli disse
"Non prendermi in giro. L'altro giorno…"
Gli spiegò di aver sentito dire all'angelo Weil che per lui era solo un amico
"...quindi angelo non tentare di accontentare un amico che si ritrova un auto traditrice"
Aziraphale era ancora più innamorato di quel demone che trovava dolcissimo. L'angelo disse tentando di reprimere la voglia di abbracciarlo e baciarlo
"Dissi quelle parole a Weil perché pensavo che tu non provassi nulla per me. Ero contento di esserti amico"
Crowley si voltò, guardando dritto con i suoi occhi da serpente quelli dell'angelo. Esitante appoggiò la mano destra sulla guancia sinistra di Aziraphale. Nell'animo pieno di cicatrici del demone comparve un barlume di speranza. Speranza che sbattè con gli infiniti dubbi che quasi soffocavano Il demone. Uno più di tutti lo preoccupava, odiandosi perché non poteva non avvertire l'angelo
"Se provassi una qualche tipo di relazione amorosa con me, certamente ti prenderanno la libreria"
Aziraphale scosse la testa, spiegandogli mentre metteva la mano sinistra di Crowley nelle sue
"Vuol dire che smetterebbero di pagarmi l'affitto…"
Crowley lo guardò esterrefatto, continuando l'angelo
"...sono un angelo ma non uno stupito. Questa libreria come tutto intorno in questa particella di mappa appartiene a me. Lo comprai appena costruito. Io in pratica sarei il pro pronipote del primo Fell che compro tutto. Quindi tranquillo, non perderei un bel niente. Per quanto di fatto sono libero dai loro ordini"
Il demone Crowley guardò incredulo il suo angelo.
Crowley tentò di elaborare quello che era successo in pochi minuti. Aziraphale gli aveva detto che lo amava. L'angelo gli aveva anche spiegato che come lui non aveva più vincoli con l'inferno, lui nessuno con il paradiso. Una loro eventuale storia d'amore non avrebbe fatto perdere la libreria a Aziraphale. Soprattutto l'amore di Aziraphale per lui poteva leggerlo nei suoi occhi. Il demone si allungò al suo angelo, baciandolo prima lievemente ma quando fu Aziraphale ad attirarlo ancora di più a lui, il bacio divenne appassionato, senza remore. Quei due esseri eterni volevano recuperare tutto il tempo perso. La porta della libreria si chiuse.
Qualche ora dopo. Camera da letto di Aziraphale.
Aziraphale e Crowley si distesero supini sul letto, completamente nudi. Erano sudati, ansimanti, scompigliati ma soprattutto raggianti. Intrecciarono le mani. In quel momento di assoluta estasi, Aziraphale disse con voce gioiosa
"Avevo letto molto sul sesso anche tra magici ma non credevo potesse essere così…wooo"
Crowley si distese sul fianco, portando a se l'angelo cui disse mentre gli baciava il viso con piccoli baci
"Perche questo non si chiama fare sesso ma fare l'amore"
Aziraphale non poté respingere un groppo alla gola, così era tanta la commozione e la felicità. Erano momenti che aveva solo sognato con il suo demone. Un bacio unì le loro bocche finché il demone si staccò appena per dire con voce roca
"Aziraphale amore mio. Non l'ho detto mai a nessuno, attendendo il mio vero amore. Vero amore che sei tu"
Insieme avevano raggiunto il vero paradiso.
La mattina dopo.
Aziraphale uscì dalla libreria canticchiando. Il demone Crowley lo seguì subito dopo, cingendolo con il braccio destro alla vita. Con delicatezza lo bacio, domandandogli quando allontanò le labbra
"Non vuoi che venga con te?"
L'angelo scosse la testa, dicendogli leggermente stordito da quel bacio
"Devo solo prendere del latte al supermercato qui vicino. Tu intanto porta dentro la tua roba"
Crowley tentò con tutto se stesso di non seguirlo, non voleva essere oppressivo. Si diresse alla Bentley, dicendogli mentre prendeva tra le braccia una scatola di cartone con alcune delle sue piante
"Sei fortunata. Mi ama, altrimenti ora ti avrei portato in qualche discarica…"
Nella radio dell'auto si sentì la pubblicità di un autolavaggio dove il lavaggio era fatto a mano. Crowley alzò gli occhi in alto, dicendo alla Bentley
"Va bene. Te lo sei meritato"
Tornando alla libreria, cercando di scacciare ogni forse, ma o però dalla sua mente da demone. Voleva essere solo felice con il suo angelo.
FINE