Work Text:
Che questo martello percuota ogni ingiustizia
Gareki sta trafficando con cacciaviti, chiavi del sette, bulloni e cavi, divertendosi a sezionare un aggeggio elettronico di non ben precisata fattura e provenienza. Nai se n’è andato a dormire dopo molte insistenze, quindi adesso è lui solo che veglia su Yogi, che è svenuto, sdraiato su quel letto – comprensibile, poiché ha dato fondo a tutte le sue energie per combattere contro quei due individui, e per poco non ci rimaneva. Il ragazzo smette un attimo, posando a terra un cacciavite. Osserva l’aggeggio per un po’, poi alza lo sguardo, gli occhi segnati dal poco sonno. Lancia un’occhiata al corpo inerte di Yogi e controlla che il ventunenne respiri. Accertatosi che non c’è nulla di cui preoccuparsi, ritorna alla sua occupazione principale, ma non può fare a meno di pensare a tutto ciò che è accaduto. Si ricorda di aver fatto di tutto perché Yogi tornasse in sé, di essere stato seriamente preoccupato quando ha visto i capelli dell’altro passare dal biondo al nero e di essersi sorpreso quando, nonostante fosse stato posseduto, il biondo l’aveva salvato e paradossalmente si era preoccupato per l’incolumità di Gareki; per poi svenire tra le braccia di quest’ultimo.
Il biondo emette un flebile lamento aggrottando la fronte. Gareki alza lo sguardo e lo osserva quasi trattenendo il respiro. Forse si sta svegliando, pensa, forse ha dormito abbastanza, quindi si sveglierà adesso. Sente una vaga ansia, come quando gli avevano detto che a Tsubaki era successo qualcosa di brutto. Vede passare di fronte ai suoi occhi in un flash tutto ciò che gli è accaduto stando insieme a Yogi. La parata del Circus, il biondo vestito da Nyanperona che fa quei movimenti da “Flamboyant Prince” mentre si presenta in modo altisonante.
[“Lo spirito maschile nascente, lo splendente principe rubacuori! Dall’Organizzazione di Difesa del Paese il Luogotenente Yogi è arrivato!”]
Gareki non ha neanche il tempo di rassicurarsi. Yogi ritorna a vegetare nel torpore di un sonno senza sogni. Il ragazzo dai capelli neri sospira, tornando a maneggiare l’aggeggio elettronico. Avvita un bullone troppo stretto, stringe ancora di più e il succitato bullone salta, rimbalzando poco lontano. Il ragazzo guarda quel bullone con aria infuriata. È infuriato con quelle persone. Prima Tsubaki, poi Tsubame e suo fratello, ora Yogi. Sposta il suo sguardo verso la pistola che si è clandestinamente procurato. Qualche testa dovrà cadere, pensa tornando a smanettare in mezzo a quella confusione di viti e bulloni. Gareki di certo non ne sarà dispiaciuto.