Vai al contenuto

Pierluigi Zappacosta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pierluigi Zappacosta

Pierluigi Zappacosta (Chieti, 2 luglio 1950) è un ingegnere e imprenditore italiano, uno dei tre fondatori di Logitech[1].

Nato il 2 luglio 1950 nel centro storico di Chieti, studiò presso il liceo classico Giambattista Vico e poi all'università La Sapienza di Roma, dove si laureò in Ingegneria Elettronica. Dopo aver lavorato per qualche anno a Pisa, andò negli Stati Uniti d'America assieme a sua moglie Enrica, una donna originaria di Colledimacine, che ottenne una borsa di studio dall'IBM in California. In quell'ambiente fecondo di innovazione tecnologica, dal quale sarebbe nata la cosiddetta Silicon Valley, Zappacosta conseguì un Master of Science in Computer Science presso la Stanford University e nel 1981 fondò con Giacomo Marini e lo svizzero Daniel Borel la Logitech,[1] un'azienda attiva in un primo tempo nel campo della consulenza informatica, ma destinata a diventare un'importante e nota multinazionale anche grazie al merito di aver introdotto sul mercato i primi mouse con sensori ottici.

Nel 1998, abbandonati i ruoli direttivi presso la multinazionale da lui creata, dove era stato presidente, amministratore delegato e vicepresidente del consiglio di amministrazione[2] e averla portata alla quotazione in Svizzera nel 1988 e in seguito al NASDAQ, fondò con la moglie la Digital Persona, un’azienda produttrice di sistemi di identificazione biometrica basati sulle impronte digitali. Ha ottenuto vari incarichi manageriali, tra cui quello di amministratore delegato e presidente della Sierra Sciences[3][4][5], società di Reno, nel Nevada, pioniera della medicina anti-età[6].

Molto legato all'Italia, nell'ottobre 2005 rilevò da un'asta fallimentare in Abruzzo, su segnalazione della moglie, con un proprio fondo (Faro Ventures) e con la partnership di Interbanca, il Pastificio Delverde di Fara San Martino.[7] Sempre nella sua terra di nascita ha investito anche nel progetto dell'energia alternativa fotovoltaica dell'azienda Innova.

Segretario e tesoriere di Issnaf (Italian scientists and scholars in North America foundation), l'associazione degli scienziati e ricercatori italiani nel Nord America fondata nel 2007 da 36 scienziati tra cui quattro Nobel (Renato Dulbecco, Riccardo Giacconi, Louis Ignarro, Mario Capecchi),[8] fa inoltre parte del Board of Trustees della Reason Foundation e, in Italia, dell'Istituto Bruno Leoni[9]. È stato insignito dall'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" dell'Ordine della Minerva.

Il 22 maggio 2015 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo nomina Cavaliere del lavoro[10].

Sposato con Enrica D'Ettorre, ha tre figli: Francesco, Marco, Maria Cristina.

  1. ^ a b (EN) Pierluigi Zappacosta Board of Trustees - Computer History Museum, su computerhistory.org.
  2. ^ (EN) Pierluigi Zappacosta, su unrev.stanford.edu. URL consultato il 20 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
  3. ^ Biografia di Pierluigi Zappacosta, su lamaiella.it, Associazione culturale La Maiella. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  4. ^ (EN) Executive profile of Pierluigi L. Zappacosta, su bloomberg.com, Bloomberg. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  5. ^ Fabio Deotto, La storia del mouse: c'era una volta un pezzo di legno (e una palla da bowling), su panorama.it, Panorama, 4 luglio 2013. URL consultato il 9 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2017).
  6. ^ (EN) Home page della Sierra Sciences, su sierrasci.com, Sierra Sciences. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  7. ^ "Dal mouse alla pasta, così ho salvato Delverde", su ricerca.repubblica.it, 14 maggio 2007. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  8. ^ Maria Teresa Cometto, Pierluigi Zappacosta: "Gli italiani negli Usa? Sono un network di consiglieri", Corriere Innovazione, 18 dicembre 2020, p. 39
  9. ^ Zappacosta, l’abruzzese che ha conquistato la Silicon Valley torna a Pescara, in PrimaDaNoi.it, 24 aprile 2015. URL consultato il 9 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2017).
  10. ^ Zappacosta Cavaliere del lavoro, in il Centro, 25 maggio 2015. URL consultato il 9 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2017).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]