al-Baydawi
ʿAbd Allāh ibn ʿUmar al-Bayḍāwī (in arabo عبدالله بن عمر البيضاوي?; Fars, ... – Tabriz, 1286 circa) è stato un magistrato, teologo e filosofo persiano musulmano, di scuola giuridica sciafeita.
Figlio di un Qadi dell'epoca dell'Atabeg Abu Bakr ibn Sa'd (1226–60), al-Bayḍāwī divenne egli stesso giudice a Shiraz.
Scrisse numerosi commentari coranici e varie opere di teologia islamica.
Il suo principale lavoro è il tafsir coranico intitolato Asrar al-tanzil wa asrar al-ta'wil ("I segreti della Rivelazione e i segreti dell'interpretazione"). L'opera è in gran parte un sommario del grande commentario mutazilita al-Khashshāf di Zamakhshari, arricchito da ulteriori annotazioni. I musulmani sunniti lo considerano uno dei commentari di riferimento per gli studi sul Corano, anche se esso non è esaustivo sotto il profilo teologico o linguistico, e non sempre accurato come dovrebbe.[1]
È stato edito da Heinrich Leberecht Fleischer (2 voll., Leipzig, 1846-1848; indici di W. Fell, Leipzig, 1878). Nel mondo arabo e islamico esistono oggi numerose altre edizioni, e una sua selezione annotata è stata curata da D.S. Margoliouth sotto il titolo Chrestomathia Beidawiana (London, 1894).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. la Geschichte des Qorans di Th. Nöldeke, Göttingen, 1860, p. 29
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- C. Brockelmann, Geschichte der Arabischen Litteratur (GAL), Weimar, 1898, vol. I, pp. 416–418.
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