al-Baydawi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

ʿAbd Allāh ibn ʿUmar al-Bayḍāwī (in arabo عبدالله بن عمر البيضاوي?; Fars, ... – Tabriz, 1286 circa) è stato un magistrato, teologo e filosofo persiano musulmano, di scuola giuridica sciafeita.

Figlio di un Qadi dell'epoca dell'Atabeg Abu Bakr ibn Sa'd (1226–60), al-Bayḍāwī divenne egli stesso giudice a Shiraz.
Scrisse numerosi commentari coranici e varie opere di teologia islamica.

Il suo principale lavoro è il tafsir coranico intitolato Asrar al-tanzil wa asrar al-ta'wil ("I segreti della Rivelazione e i segreti dell'interpretazione"). L'opera è in gran parte un sommario del grande commentario mutazilita al-Khashshāf di Zamakhshari, arricchito da ulteriori annotazioni. I musulmani sunniti lo considerano uno dei commentari di riferimento per gli studi sul Corano, anche se esso non è esaustivo sotto il profilo teologico o linguistico, e non sempre accurato come dovrebbe.[1]

È stato edito da Heinrich Leberecht Fleischer (2 voll., Leipzig, 1846-1848; indici di W. Fell, Leipzig, 1878). Nel mondo arabo e islamico esistono oggi numerose altre edizioni, e una sua selezione annotata è stata curata da D.S. Margoliouth sotto il titolo Chrestomathia Beidawiana (London, 1894).

  1. ^ Cfr. la Geschichte des Qorans di Th. Nöldeke, Göttingen, 1860, p. 29
  • C. Brockelmann, Geschichte der Arabischen Litteratur (GAL), Weimar, 1898, vol. I, pp. 416–418.
Controllo di autoritàVIAF (EN44541329 · ISNI (EN0000 0001 1897 9016 · BAV 495/306260 · CERL cnp00401993 · LCCN (ENn82085851 · GND (DE118910434 · BNF (FRcb145562923 (data) · J9U (ENHE987007256717505171