Sh2-196
Sh2-196 Regione H II | |
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Sh2-196 | |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Cassiopea |
Ascensione retta | 02h 51m 31s[1] |
Declinazione | +62° 12′ 48″[1] |
Coordinate galattiche | l = 136,4; b = 02,5[1] |
Distanza | 10430[2] a.l. (3200[2] pc) |
Magnitudine apparente (V) | - |
Dimensione apparente (V) | 4' x 4' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Regione H II |
Classe | 1 1 2[3] |
Dimensioni | 12,1 a.l. (3,7 pc) |
Caratteristiche rilevanti | Avedisova 1565 |
Altre designazioni | |
LBN 664[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di regioni H II |
Sh2-196 è una nebulosa a emissione visibile nella costellazione di Cassiopea.
Si individua nella parte orientale della costellazione, circa un grado e mezzo a nordest della grande nebulosa IC 1805; il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra i mesi di settembre e febbraio ed è notevolmente facilitata per osservatori posti nelle regioni dell'emisfero boreale terrestre, dove si presenta circumpolare fino alle regioni temperate calde.
Si tratta di una regione H II di forma a rosetta, situata alla distanza di circa 3200 parsec (10430 anni luce)[2] in corrispondenza del Braccio di Perseo, probabilmente non molto lontano dalla grande regione W3/W4/W5. Al suo interno sono note nove sorgenti di radiazione infrarossa, catalogate dall'IRAS;[4][5] fra queste spiccano IRAS 02475 6156, coincidente con un oggetto stellare giovane,[6] e le sorgenti IRAS 02461 6147, IRAS 02497 6217 e IRAS 02445 6042, tutte coincidenti con giovanissimi ammassi aperti profondamente immersi nei gas. La prima sorgente risulta essere l'ammasso più popolato, essendo costituito da 115 stelle racchiuse in un diametro di 2,3 parsec; negli altri due oggetti sono state osservate rispettivamente 36 e 23 stelle, racchiuse in un diametro di 1,2 e 1,5 parsec. Un quarto ammasso costituito da 24 stelle è stato osservato in direzione della sorgente IRAS 02434 6018.[7] Altre sorgenti coincidono con emissioni maser alla lunghezza d'onda di OH, H2O e CH3OH.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 16 aprile 2013.
- ^ a b c Russeil, D., Star-forming complexes and the spiral structure of our Galaxy, in Astronomy and Astrophysics, vol. 397, gennaio 2003, pp. 133-146, DOI:10.1051/0004-6361:20021504. URL consultato il 16 aprile 2013.
- ^ Sharpless, Stewart, A Catalogue of H II Regions., in Astrophysical Journal Supplement, vol. 4, dicembre 1959, p. 257, DOI:10.1086/190049. URL consultato il 16 aprile 2013.
- ^ Helou, George; Walker, D. W., Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases. Volume 7: The small scale structure catalog, in Infrared astronomical satellite (IRAS) catalogs and atlases, vol. 7, 1988, pp. 1-265. URL consultato il 16 aprile 2013.
- ^ a b Avedisova, V. S., A Catalog of Star-Forming Regions in the Galaxy, in Astronomy Reports, vol. 46, n. 3, marzo 2002, pp. 193-205, DOI:10.1134/1.1463097. URL consultato il 16 aprile 2013.
- ^ Chan, Gordon; Fich, Michel, An IRAS Survey of H II Regions, in Astronomical Journal, vol. 109, giugno 1995, p. 2611, DOI:10.1086/117474. URL consultato il 16 aprile 2013.
- ^ Carpenter, John M.; Heyer, Mark H.; Snell, Ronald L., Embedded Stellar Clusters in the W3/W4/W5 Molecular Cloud Complex, in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 130, n. 2, ottobre 2000, pp. 381-402, DOI:10.1086/317352. URL consultato il 16 aprile 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-14-X.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sky-Map.org - Sharpless Catalogue (from 191 to 200) [collegamento interrotto], su galaxymap.org.