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Militari italiani caduti in missioni all'estero

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Elenco cronologico ed alfabetico degli episodi che hanno visto dei militari italiani caduti nel corso di missioni militari italiane all'estero nello svolgimento di azioni su teatri esteri (al di fuori delle guerre cui l'Italia ha partecipato dall'Unità ad oggi).

Il Grado militare della persona è riferito al momento della morte, e non alla successiva promozione assegnata per onorarne la memoria.

Regno d'Italia

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Bandiera del Regno d'Italia

Corpo di spedizione italiano in Cina

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Nel 1900 l'Italia decise di inviare in Cina un contingente militare insieme ad altre sette grandi potenze per la salvaguardia dei cittadini stranieri minacciati dalla Rivolta dei Boxer, e occuparono Pechino. In totale furono 18 i caduti italiani.

14 giugno 1900, nell'attacco di Lang Fang trovandosi in un piccolo drappello di marinai agli avamposti della colonna Seymour, sostennero l'urto improvviso di due colonne di "Boxer" cinesi e perirono:

  • Sottocapo imbarcato sulla torpediniera Calabria Vincenzo Rossi (Carpi, MOVM alla memoria);
  • cannoniere scelto Filippo Basso (MAVM);
  • cannoniere Cesare Sandroni (MAVM alla memoria);
  • cannoniere Alberto Autuori;
  • trombettiere Ovidio Painelli (MAVM alla memoria).

19 giugno 1900, Tien Tsin, viene ferito negli scontri presso la scuola militare il:

20 giugno-14 agosto, Pechino, nell'Assedio delle legazioni:

  • marinaio Leonardo Mazza (Villa del Foo - 24 giugno 1900);
  • cannoniere Francesco Zola (Villa del Foo - 24 giugno 1900) (MAVM alla memoria);
  • marinaio Giuseppe Boscarini (1º luglio 1900);
  • cannoniere scelto Francesco Melluso (Villa del Foo - 2 luglio 1900) (MAVM alla memoria);
  • sottocapo cannoniere Antonio Milani (Villa del Foo - 3 luglio 1900);
  • cannoniere Francesco Manfron (luglio 1900) (MAVM alla memoria).

12 agosto 1900, Pe-tang, nella difesa della cattedrale muoiono:

  • secondo capo cannoniere Pietro Marielli (MAVM alla memoria);
  • cannoniere scelto Damiano Piacenza (MAVM alla memoria);
  • cannoniere scelto Adeodato Roselli;
  • cannoniere Luigi Fanciulli;
  • marinaio Giovanni Colombo;
  • marinaio Danese.[1].

Corpo di spedizione italiano in Murmania

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Dopo la fine della prima guerra mondiale un corpo di spedizione italiano ed alleato fu inviato nella regione della Murmania, nella Russia settentrionale, per contrastare prima i tedeschi e poi i bolscevichi dall'agosto 1918 al 27 agosto 1919, nell'ambito dell'intervento alleato nella rivoluzione russa.

  • Numero imprecisato di militari italiani caduti.

Agosto 1918, trasferimento tra Newcastle a Murmansk:

Corpo di spedizione italiano in Estremo Oriente

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Dopo la fine della prima guerra mondiale un corpo di spedizione italiano fu inviato, sotto comando alleato, in Manciuria per combattere i russi bolscevichi dall'agosto 1918 al 9 agosto 1919.

  • Numero imprecisato di militari italiani caduti.

Corpo di spedizione italiano in Alta Slesia

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Dopo la fine della prima guerra mondiale un corpo di spedizione italiano, francese e inglese fu inviato nella regione dell'Alta Slesia, contesa tra Germania e Polonia, dalla seconda metà del febbraio 1920 al 9 luglio 1922. Cinquanta militari italiani caduti.

22 luglio 1920, Cosel:

  • soldato Obino Virgilio, pronto per la licenza viene colpito accidentalmente da una pallottola di revolver, dopo cinque ore muore.

14 aprile 1921 nell'ospedaletto da campo nr.40 di Cosel muore per malattia il S.Ten di cpl Pietro Cotardo del 135º Fanteria 8ª compagnia nativo di Melpignano (LE) (Fonte archivio dello stato civile di Melpignano)

2 maggio 1921, Czerwionka, una compagnia del 32º Reggimento fanteria "Siena" venne sopraffatta da insorti polacchi dopo aver esaurito le munizioni e muoiono in combattimento 1 ufficiale e 15 soldati.

3 maggio 1921, Czerwionka:

  • 1 soldato del 32º Reggimento Fanteria "Siena" in combattimento.

Bad Königsdorff-Jastrzemb:

Groß Strehlitz:

  • 1 soldato del 135º Reggimento fanteria in combattimento.

Rybnik:

  • 2 soldati del 135º Reggimento fanteria in combattimento.

Maggio 1921, Ratibor:

  • 1 soldato del 135º Reggimento fanteria in combattimento.

Giugno 1921 - dicembre 1921:

  • 3 soldati in combattimento.

Le perdite in totale furono:

  • 25 caduti in combattimento;
  • 5 caduti per cause di servizio;
  • 20 caduti per malattie (tubercolosi e malattie dell'apparato respiratorio);
  • 57 feriti ed infortunati.

Missione di demarcazione dei confini tra Grecia, Albania e Iugoslavia

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Una delegazione italiana guidata dal gen. Enrico Tellini era stata chiamata dalla Conferenza degli Ambasciatori della "Società delle Nazioni" per tracciare i confini tra la Grecia, l'Albania e la Jugoslavia.

27 agosto 1923 Eccidio di Giannina, a Zepi, in mattinata, lungo la strada tra Giannina e Kakavia, tra il 50º e il 53º chilometro, sul confine tra Grecia ed Albania, la delegazione italiana fu trucidata.

Facevano parte della delegazione:

Perì con la delegazione italiana anche l'interprete albanese Thanassi Gheziri, un epirota di Leskovik. Niente venne rubato perciò non si pensò che l'azione fosse stata eseguita da dei comuni banditi da strada. La reazione del governo italiano contro la Grecia sfociò nella crisi di Corfù.

Repubblica Italiana

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5 marzo, a seguito di un'imboscata a Senafè perdono la vita:

  • Antonio Di Stasio, Finanziere;
  • Alfredo Tramacere, Finanziere (Medaglia di Bronzo al valor militare).

Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia

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20 marzo, un pilota perde la vita, a bordo di un North American P-51 Mustang, in seguito ad un incidente di volo.

  • sergente maggiore Bruno Munarin

21 ottobre, a seguito di un conflitto a fuoco[2]:

  • Pio Semproni, maresciallo dell'Arma dei Carabinieri (Medaglia d'Argento al Valor Militare).

Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia

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1º agosto, Chisimaio, a seguito di un'imboscata cadono[3]:

  • Luciano Fosci, carabiniere;
  • Flavio Salacone, maresciallo maggiore dei carabinieri.

Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia

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13 maggio, Mogadiscio, a seguito di malattia contratta in servizio:

  • Vitantonio Sorino, maresciallo del Genio Pionieri.

Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia

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22 marzo, Mogadiscio, annegato nel tentativo di salvare la vita ad un ufficiale in difficoltà nelle acque dell'Oceano Indiano:

  • Giuseppe Cavagnero, maresciallo dell'Arma dei Carabinieri.

Missione ONUC nell'ex Congo Belga

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Lo stesso argomento in dettaglio: ONUC.

15 febbraio, cielo di Luluabourg, a seguito di un incidente di volo verificatosi nelle fasi di decollo del loro C-119, "Lyra 15", perdono la vita tre aviatori della 46ª Brigata aerea dell'Aeronautica Militare[3]:

5 novembre, a seguito di un'imboscata da parte di alcuni rivoluzionari, venne ucciso:

11 o 12 novembre, "eccidio di Kindu", tredici aviatori anch'essi appartenenti alla 46ª Brigata aerea a bordo del C-119, "Lyra 5", in volo umanitario, vengono catturati e trucidati[3]:

  • Onorio De Luca, tenente pilota (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Filippo Di Giovanni, maresciallo motorista (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Armando Fausto Fabi, sergente maggiore elettromeccanico di bordo (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Giulio Garbati, sottotenente pilota (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Giorgio Gonelli, capitano pilota (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Antonio Mamone, sergente maggiore marconista (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Martano Marcacci, sergente elettromeccanico di bordo (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Francesco Paga, sergente marconista (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Amedeo Parmeggiani, maggiore pilota (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Silvestro Possenti, sergente maggiore montatore (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Nazzareno Quadrumani, maresciallo motorista (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Francesco Paolo Remotti, tenente medico (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Nicola Stigliani, sergente maggiore montatore (Medaglia d'Oro al Valor Militare).

17 novembre, lago Tanganica, il velivolo C-119, "Lyra 10", della medesima Aerobrigata, in volo dall'Italia per trasportare aiuti umanitari nel paese africano, precipita a causa di un'avaria; nell'incidente cadono[3]:

  • Giovanni De Risi, maresciallo pilota;
  • Tommaso Fondi, maresciallo motorista;
  • Elio Nisi, capitano pilota;
  • Giuseppe Saglimbeni, maresciallo marconista.

Gli altri componenti dell'equipaggio riuscirono a salvarsi

Missione UNTSO, Egitto

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Lo stesso argomento in dettaglio: UNTSO.

6 ottobre, penisola del Sinai, nei pressi del canale di Suez, a cadere sul proprio posto d'osservazione durante le prime ore della guerra del Kippur, dopo essere stato colpito da un razzo, è:

  • Carlo Olivieri, capitano Osservatore ONU, (Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito).

Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti

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30 marzo, persero la vita 10 militari italiani e 2 tecnici civili dell'Agusta, i quali erano a bordo di un CH-47. Incidente avvenuto dopo un volo dimostrativo. L'urto avvenne mentre l'aeromobile era intento al posizionamento a terra.

  • Raffaele Lombardi, capitano.
  • Angelo Manasse, capitano
  • Franco Scotto, capitano.
  • Dario Cerbini , maresciallo ordinario.
  • Domenico Recanati, maresciallo ordinario.
  • Alfonso Marini, maresciallo ordinario.

Due giorni dopo, moriranno per le gravi ferite riportate nello schianto anche

  • Renato Tavano, maresciallo ordinario.
  • Nicola Chiarella, sergente maggiore.
  • Francesco di Bella, sergente maggiore.
  • Andrea Tognetti , sergente maggiore.

Missione ITALCON "Libano 2"

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Lo stesso argomento in dettaglio: ITALCON e Missione Libano 2.

15 marzo, Beirut, durante una missione di pattugliamento notturno nei pressi del campo di Sabra, un marò del contingente 3º/82, della Marina Militare, in servizio nel Battaglione San Marco, spirerà il 22 marzo all'Ospedale Militare del Celio in seguito delle ferite riportate nell'imboscata al mezzo sul quale viaggiava:

Guerra del Golfo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra del Golfo.

13 febbraio, in libera uscita a Dubai, un marinaio di leva imbarcato su nave Stromboli, muore a seguito di accoltellamento, anni dopo l'evento sarà rivendicato da Al-Qaeda[3]:

  • Cosimo Carlino, marinaio.

Missione ECMM, Croazia

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Lo stesso argomento in dettaglio: ECMM.

7 gennaio, "eccidio di Podrute", quattro militari italiani ed un francese[4] rimangono uccisi a seguito all'abbattimento, da parte di un MiG-21 jugoslavo, dell'elicottero AB-205 dell'ALE su cui viaggiavano[3]:

  • Marco Matta, sergente maggiore pilota (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Silvano Natale, maresciallo capo (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Fiorenzo Ramacci, maresciallo capo (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Enzo Venturini, tenente colonnello pilota (Medaglia d'Oro al Valor Militare);

Missione UNPROFOR, Bosnia ed Erzegovina

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Lo stesso argomento in dettaglio: UNPROFOR.

3 settembre, "strage di Monte Zec", quattro aviatori della 46ª Brigata aerea precipitati sul Monte Zec nei pressi di Sarajevo a bordo del G.222, "Lyra 34", che trasportava aiuti umanitari ed abbattuto da due missili terra-aria croati[5]:

  • Marco Betti, tenente colonnello pilota, (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Giuseppe Buttaglieri, maresciallo motorista, (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Marco Rigliaco, tenente pilota, (Medaglia d'Oro al Valor Militare);
  • Giuliano Velardi, maresciallo elettromeccanico di bordo, (Medaglia d'Oro al Valor Militare).
Stemma dell'Esercito Italiano

Missione UNITAF "Restore Hope" - "Ibis II", Somalia

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Lo stesso argomento in dettaglio: UNITAF, Restore Hope e Missione Ibis II.

13 maggio, Mogadiscio, colpito accidentalmente da un commilitone durante il turno di guardia:

2 luglio "battaglia del pastificio", durante l'operazione denominata "Canguro 11", decisa dal Comando ITALFOR per il rastrellamento del quartiere Haliwaa, a nord di Mogadiscio, 3 soldati rimangono vittima di un'imboscata di miliziani armati nei pressi di "Checkpoint Pasta":

3 agosto, Mogadiscio:

  • Gionata Mancinelli, paracadutista del 186º Reggimento della Brigata paracadutisti "Folgore" (Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito), viene ucciso in un conflitto a fuoco con un gruppo di somali[6].

15 settembre, Agguato al porto nuovo di Mogadiscio, vengono uccisi da cecchini:

31 ottobre, Roma, all'ospedale militare del Celio muore a seguito di malaria:

12 novembre, Balad, Mogadiscio, in una imboscata cade:

Missione ONUMOZ, "Albatros", Mozambico

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Lo stesso argomento in dettaglio: ONUMOZ e Missione Albatros.

25 novembre "Nova Gaia - Corridoio di Beirat", caduti a seguito di incidente di volo con aereo SM 1019 dell'Aviazione dell'Esercito:

  • Fabio Montagna, tenente 28º gr. Sqd. Aves "Tucano";
  • Salvatore Stabile, sergente maggiore 20º gr. Sqd. Aves "Andromeda".

Missione UNOSOM II, "Ibis II", Somalia

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Lo stesso argomento in dettaglio: UNOSOM II e Missione Ibis II.

9 dicembre, Mogadiscio, a seguito di omicidio cadeva all'interno del "Poliambulatorio Italia" di Mogadiscio:

Unica donna appartenente a un corpo volontario, ausiliario delle forze armate dell'Italia Repubblicana a cadere in missione.

30 dicembre, Strada Imperiale Afgoi-Balad:

  • Tommaso Carozza, cavalleggero del reggimento "Lancieri di Firenze" rimane schiacciato quando la sua autoblindo Centauro si capovolge in una curva della Balad Mogadiscio.

Missione UNOSOM II, "Ibis II", Somalia

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6 febbraio, Balad, agguato sulla strada Balad-Mogadiscio:

  • Giulio Ruzzi, tenente. 66º reggimento fanteria meccanizzata "Valtellina" di stanza a Forlì (Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito).[8]
  • Alessandro Giardina, bersagliere, di Pioltello (MI), ferito accidentalmente da un commilitone e rimasto tetraplegico, muore in Italia nel 2001 a causa delle complicazioni dovute alla ferita riportata.[9]

Operazione Ippocampo, Ruanda

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30 giugno, Livorno, a seguito di grave malattia contratta in missione:

Missione IFOR/MSU, Bosnia ed Erzegovina

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Lo stesso argomento in dettaglio: IFOR e Multinational Specialized Unit.

27 dicembre, Mostar, in un incidente d'auto perde la vita:

Stemma dell'Aeronautica Militare Italiana

Missione IFOR, Bosnia ed Erzegovina

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24 gennaio, Sarajevo, per lo scoppio accidentale di una granata perde la vita:

Missione IFOR, Bosnia ed Erzegovina

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24 gennaio, Gradac, in un incidente d'auto causato da una voragine perde la vita:

23 aprile, Mostar, forse suicidatosi:

  • Roberto Petrucci, colonnello

Missione FMP "Alba", Albania

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Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Alba.

9 luglio, Valona, deceduto per esplosione accidentale di un ordigno:

  • Diego Vaira, Alpino, nato a Fossano (CN), 24 ottobre 1977.

Missione UNIFIL/ITALAIR, Libano

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Lo stesso argomento in dettaglio: UNIFIL.

6 agosto, "Cielo del Libano", a causa dell'improvviso peggioramento delle condizioni meteorologiche precipitano, trovando la morte a bordo del loro elicottero AB-205 presso la località di Tibnin, quattro italiani ed un militare irlandese[10]:

Missione FMP "Alba", Albania

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9 febbraio, Valona, deceduto a causa di un incidente subacqueo nel porto di Valona:

Missione UNSMA, Afghanistan

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22 agosto, Kabul, caduto nel corso di un conflitto a fuoco che coinvolgeva un automezzo:

Missione IFOR, Bosnia ed Erzegovina

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3 giugno, Zvornik, in un incidente stradale perdono la vita:

Missione KFOR, Kosovo

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Lo stesso argomento in dettaglio: KFOR.

24 giugno, Đakovica, in un incidente con la propria arma da fuoco perde la vita:

12 novembre, Slakovce, in un incidente aereo di un ATR-42 della Compagnia aerea anconetana SiFly, con a bordo 24 persone (tutti deceduti: 21 passeggeri, per lo più volontari di organizzazioni non governative e 3 uomini d'equipaggio) tra cui 12 italiani, impegnato in una Missione ONU del PAM Programma Alimentare Mondiale, precipitato in un campo minato 27 miglia a nord di Pristina vicino al villaggio di Slakovce, nella zona di Mitrovica:

  • Antonio Gavino, del 1961, agente scelto della Polizia di Stato, in forza alla Questura di Imperia, aggregato al Reparto Mobile di Roma per una missione a Pristina.

Missione KFOR, Kosovo

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2 aprile, Peć, in un incidente d'arma da fuoco perde la vita:

Missione KFOR, Kosovo

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2 agosto, Dečani, suicidio:

9 agosto, Morines, precipitando dall'elicottero in fase di atterraggio perdono la vita:

Operazione Amber Fox, Repubblica di Macedonia

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8 maggio, Tetovo, a causa dell'esplosione di una mina:

  • Stefano Rugge, capitano (Medaglia d'Argento al Valor Militare)

15 maggio

maresciallo capo Antonio la Banca, 2º Reggimento Alpini, Sarajevo

Operazione Antica Babilonia, Iraq

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Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Antica Babilonia.
Stemma dell'Arma dei carabinieri

12 novembre, "Strage di Nassiriya", cadono in un attentato suicida eseguito con un camion bomba che provoca 28 morti, 19 italiani di cui 2 civili[12] e 9 iracheni. I militari italiani sono[13]:

Arma dei Carabinieri - Reggimento M.S.U.

Esercito italiano

European Union Police Mission Bosnia ed Erzegovina

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20 novembre, Sarajevo, a bordo di un mezzo dell'EUPM che stava percorrendo una strada tra Foča e Sarajevo. Il mezzo sbandò, probabilmente a causa di una lastra di ghiaccio e delle precarie condizioni del manto stradale, finendo fuori strada da un cavalcavia[14][15]:

Operazione Antica Babilonia, Iraq

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17 maggio, Nassiriya, battaglia dei ponti, in un duro attacco dei miliziani sciiti di Muqtada al-Sadr, colpito da una scheggia di granata da mortaio, spirato all'ospedale di Bassora[16]:

5 luglio, alla guida di un VM Torpedo rimane vittima di un incidente stradale causato da due autocarri iracheni[17][18]:

Missione UNIFIL/ITALAIR, Libano

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Lo stesso argomento in dettaglio: UNIFIL.

30 luglio, Beirut, caduto in missione[19]:

Missione ISAF, Afghanistan

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Lo stesso argomento in dettaglio: International Security Assistance Force.

3 ottobre, Distretto di Surobi, in un incidente con un VM90, del quale era alla guida, perde la vita:[20][21][22]

Operazione Antica Babilonia, Iraq

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21 gennaio, Nassiriya, il mitragliere di un AB 412 viene raggiunto da un colpo d'arma da fuoco mentre è in volo sull'elicottero[23][24]:

4 marzo, Baghdad, nei pressi dell'aeroporto di Baghdad, a causa di fuoco amico, viene ucciso da una pattuglia statunitense durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena:

14 marzo, Nassiriya, secondo la versione ufficiale, muore per un incidente durante normali esercitazioni di tiro presso il poligono "Garibaldi" di Nassiriya, a causa di un colpo alla testa accidentalmente esploso nel tentativo di risolvere un inceppamento della propria arma, una mitragliatrice "Minimi"[25]:

Nel 2010 emerse, tra i documenti USA rivelati da Wikileaks, un rapporto classificato segreto in cui era riportato che non si trattò di un incidente bensì di un caso di fuoco amico[26][27].

31 maggio, Nassiriya, in volo a bordo del loro elicottero Agusta-Bell AB 412 precipitano a causa di condizioni meteorologiche avverse, circa 13 miglia sud-est di Nassiriya[28][29]:

14 luglio, Nassiriya, a causa di un incidente del mezzo su cui viaggiava durante una ricognizione nella periferia sud-est di Nassiriya[30]:

Missione ISAF, Afghanistan

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3 febbraio, nel disastro aereo del volo Kam Air 904, sulle montagne a sud-est di Kabul, perdono la vita 104 persone, tra le quali tre italiani, due civili e un militare[31][22]:

11 ottobre, Kabul, per un colpo di pistola alla testa esploso accidentalmente dal compagno di camerata[32][33][34][35]:

Missione SFOR/MSU, Bosnia ed Erzegovina

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Lo stesso argomento in dettaglio: SFOR e Multinational Specialized Unit.

17 novembre, in seguito ad incidente stradale lungo la strada statale M-17 tra Sarajevo e Mostar perde la vita [36][37]:

Stemma della Marina Militare Italiana

Operazione Antica Babilonia, Iraq

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27 aprile, Nassiriya, in seguito ad un attentato esplosivo ad un blindato cadono sul campo 3 militari italiani ed 1 rumeno[38], un altro militare italiano rimasto ferito gravemente, spirerà il 7 maggio[39]:

7 maggio, Nassiriya, in seguito all'attentato subito il 27 aprile, spira al Centro ustioni dell'Ospedale Civile Maggiore di Verona in conseguenza delle gravi ferite riportate[40]:

5 giugno, Nassiriya, ucciso dallo scoppio di un ordigno al passaggio del proprio convoglio militare[41]:

21 settembre, Nassiriya, a causa di un incidente stradale, avvenuto durante la pattuglia con un mezzo non blindato, a circa 10 km da Nassiriya[42]:

Missione ISAF, Afghanistan

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5 maggio, "Musay Valley", due alpini uccisi dallo scoppio di un ordigno al passaggio del loro convoglio[22]:

2 luglio, Herat, muore durante la missione PRT della NATO a seguito di un attacco cardiaco:

20 settembre, Kabul, per un incidente stradale cade:

26 settembre, a sud di Kabul, due alpini coinvolti nello scoppio di un ordigno, azionato probabilmente a distanza, al passaggio del loro convoglio; uno perisce immediatamente, l'altro spirerà a Roma il 30 settembre:

30 settembre, ospedale militare del Celio, Roma, a seguito dell'attentato subito il 26 settembre precedente, cade per le gravi ferite riportate:

Missione ISAF, Afghanistan

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4 ottobre, catturato insieme ad un altro agente e ad un collaboratore afghano dagli insorti, riporta gravi ferite nel blitz condotto da forze speciali italiane e inglesi per liberarlo il 24 settembre, e muore nell'ospedale militare del Celio:

24 novembre, Paghman, a seguito di una strage ad opera di un attentatore suicida durante la cerimonia d'inaugurazione del ponte sul fiume a Paghman – circa 25 km a nord-ovest di Kabul, muore:

Missione ISAF, Afghanistan

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13 febbraio, Rudbar, a seguito di uno scontro a fuoco durante una distribuzione di viveri alla popolazione locale, decede:

21 settembre, per cause naturali decede:

  • Alessandro Caroppo, caporal maggiore.[22]

Missione ISAF, Afghanistan

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15 gennaio, alla base italiana di "Camp Arena" di Herat, muore per cause naturali:

14 luglio, 50 km N/E di Farah, a seguito dello scoppio di un ordigno IED al passaggio del suo convoglio decede:

17 settembre, Kabul, secondo una prima ricostruzione un'auto carica di esplosivo (150 kg) è riuscita ad infilarsi tra due mezzi Lince del 186º Reggimento della Brigata Folgore e detonare. Gli occupanti del primo mezzo sono morti sul colpo, mentre è deceduto anche un occupante del secondo mezzo. Erano quattro caporal maggiore, un sergente maggiore e il tenente che comandava i due Lince. Sono inoltre morti 4 poliziotti e 20 civili afghani:[22]

  • Roberto Valente, sergente maggiore, 187º Reggimento della "Folgore".
  • Matteo Mureddu, primo caporal maggiore, 186º Reggimento della "Folgore".[44]
  • Antonio Fortunato, tenente, 186º Reggimento della "Folgore".
  • Davide Ricchiuto, primo caporal maggiore, 186º Reggimento della "Folgore".
  • Giandomenico Pistonami, nato ad Orvieto il 15 maggio 1983, primo caporal maggiore del 186º Reggimento della "Folgore".
  • Massimiliano Randino, primo caporal maggiore, 183º Reggimento "Nembo" della "Folgore".[45]

Il 21 settembre 2009, giornata di lutto nazionale, sono stati celebrati i solenni funerali di stato nella Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, che sono stati presieduti dall'ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi. Alle esequie solenni hanno partecipato anche i quattro militari rimasti feriti nell'attacco: il primo maresciallo dell'Aeronautica Felice Calandriello, i primi caporalmaggiori della Folgore Rocco Leo, Sergio Agostinelli e Ferdinando Buono.[46]

15 ottobre, tra Herat e Shindand, a seguito di un incidente stradale, per il ribaltamento dell'autoblindato "Lince", durante uno spostamento operativo, è deceduto:[22]

Missione KFOR, Kosovo

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18 febbraio, nella base "Campo Sparta" a Dečani per l'operazione “Joint Enterprise”, muore per cause naturali:

Missione ISAF, Afghanistan

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26 febbraio, Kabul, in seguito ad un attentato condotto con una grande quantità di esplosivo ed armi automatiche da parte di un commando composto da 8 mujaheddin talebani contro tre hotel nell'area di Shahr-i-Naw, e che provoca un totale di 16 morti[48], rimane ucciso[22]:

17 maggio, alle 9:15 locali, in seguito allo scoppio di un ordigno esplosivo improvvisato avvenuto al passaggio di un convoglio, partito da Herat e diretto alla base di Bala Murghab per portare rinforzi, composto da 130 mezzi spagnoli, americani, afgani ed italiani, per un numero complessivo di circa 400 militari. Rimangono uccisi sul blindato Lince colpito dall'esplosione[51]:

23 giugno, alle 19:04 locali, in seguito ad un episodio non del tutto chiarito che, ufficialmente, attribuisce la causa alla caduta dal proprio mezzo, un "Buffalo", nel corso di una ricognizione nei pressi di Shindand[52][53][54]:

25 luglio, suicida, in circostanze poco chiare, con un colpo di arma da fuoco all'interno del suo ufficio presso l'aeroporto di Kabul[55][56]:

28 luglio, vittime di un attentato compiuto con un ordigno esplosivo durante l'attività di ricerca e disinnesco di IED lungo una strada ad 8 km a sud di Herat, nel distretto di Injil[57][58]:

17 settembre, colpito a morte mentre cercava di catturare un gruppo di insorgenti che aveva appena piazzato un ordigno sul ciglio della strada che collega Farah a Delaram, nella zona di Bakwah, nell'area a est di Farah, nella provincia di Herat[59]:

9 ottobre, 9:45 ora locale (le 7:15 in Italia), vittime dell'esplosione di un ordigno esplosivo improvvisato che colpisce il veicolo blindato Lince col quale stavano scortando un convoglio di 70 camion civili. Rientranti, verso ovest, dopo aver trasportato materiali per l'allestimento della base operativa avanzata denominata "Ice", nella valle del distretto del Gulistan, a circa 200 chilometri a est della provincia di Farah, al confine con la provincia di Helmand, nel sud ovest dell'Afghanistan, vengono fatti segno da colpi di arma da fuoco e poi dall'esplosione dello IED occultato sul ciglio della strada[60]:

31 dicembre, colpito a morte da un cecchino durante uno scontro a fuoco nell'avamposto "Snow" di Buji, nel distretto di Gulistan, provincia di Farah[61]:

Missione ISAF, Afghanistan

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18 gennaio, colpito a morte alla testa da un ribelle in uniforme dell'esercito afghano, nell'avamposto denominato "Highlander" situato nella cintura di sicurezza intorno alla base di Bala Morghab, nell'ovest dell'Afghanistan:

28 febbraio, morto in seguito all'esplosione di uno IED che ha investito il Lince su cui viaggiava di ritorno da un'operazione di assistenza medica nella zona di Shindand:

4 giugno, assassinato da un gruppo di afghani nel corso di un incidente, dalla dinamica non ben chiara, in cui aveva preso le difese di una donna statunitense presumibilmente aggredita[64], in una località della zona di Khinch nella valle di Mokni, tra i distretti di Bazarak e di Khenj, nella provincia del Panjshir, Afghanistan nord orientale[65] [66]:

2 luglio, ucciso nell'esplosione di uno IED posto ai margini della strada che ha coinvolto l'autocarro pesante (APS) che stava guidando, nei pressi del villaggio di Caghaz, 16 km ad ovest di Bakwa, ad est del distretto di Farah:

12 luglio, ucciso nell'esplosione di uno IED che stava disinnescando a tre chilometri dalla base di "Camp Lavaredo" a Bakwa:

25 luglio, ucciso durante un'operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Morghab:

16 settembre muore per cause naturali ad Herat:

23 settembre, muoiono in seguito ad incidente stradale incorso al VTLM Lince su cui viaggiavano, circa 20 km da Herat[67][68][69]:

Missione ISAF, Afghanistan

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13 gennaio, muore a causa di un malore a Farah[70]:

20 febbraio, muoiono in seguito ad incidente stradale incorso al VTLM Lince su cui viaggiavano, 20 km a sud-ovest di Shindand, nella parte occidentale dell'Afghanistan[71][22]:

24 marzo, muore a seguito di un attacco condotto con 3 colpi di mortaio alle ore 18:00 locali (in Italia 14:30), contro la FOB (Forward Operative Base ovvero base operativa avanzata) "Ice" nel distretto di Gulistan, nella provincia di Farah, nel settore Sud-Est dell'area di responsabilità italiana, assegnata alla Task Force South-East[72][22]:

25 giugno, alle 08:50 locali (le 06:20 in Italia) in un campo per l'addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, nella provincia occidentale di Herat, un razzo da 107mm è esploso vicino a una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono.[73]:[22]

25 ottobre, nel corso di un'operazione congiunta della Task Force South East con il 207º Corpo dell'esercito afgano, impegnati in una attività di pattuglia nel villaggio di Syav, nel distretto di Bakwa, nella provincia di Farah, a sud di Herat, i soldati italiani subiscono un attacco da parte di due militari afghani appartenenti in realtà a un gruppo di insorti locali. Tra gli italiani si registrano un caduto (gravemente ferito all'addome, poi deceduto nella struttura sanitaria di livello superiore di Camp Bastion alle 19:45 ore locali) e tre feriti.[22]

Missione KFOR, Kosovo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Kosovo Force.

18 giugno, nella base di Novo Selo, non lontana da Kosovska Mitrovica, cade per cause non chiare (suicidio o incidente con la propria arma da fuoco):

Missione ISAF, Afghanistan

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Lo stesso argomento in dettaglio: International Security Assistance Force.

8 giugno, muore a causa di un attacco a Farah[74][22]

Missione Militare Italiana in Libia (MIL), Libia

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24 febbraio, perde la vita a causa di un malore nel campo di addestramento di Tripoli:

Missione Militare UNIFIL (Operazione Leonte) in Libano

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Lo stesso argomento in dettaglio: UNIFIL e Operazione Leonte.

12 agosto Shama, nella parte meridionale del Paese presso il "Combat Service Support Battalion", è stato trovato morto per un colpo sparato dalla sua arma (per suicidio o incidente) durante un turno di guardia[75][76]:

Operazione Prima Parthica, Iraq

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13 settembre, morto in seguito ad un malore in missione a Baghdad:

  • Roberto Morfé, nato a Napoli il 17 maggio 1979 in forza al COFS, Capo 1^cl. Marina Militare

Repubblica Democratica del Congo

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22 febbraio, ucciso in una sparatoria in seguito ad un tentativo di rapimento nei pressi della città di Goma del personale di un convoglio del WFP, sul quale viaggiava l'Ambasciatore Luca Attanasio, di cui era personale di scorta:

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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