Buccari
Buccari città | |
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(HR) Bakar | |
Localizzazione | |
Stato | Croazia |
Regione | Litoraneo-montana |
Amministrazione | |
Sindaco | Desimir Širola |
Territorio | |
Coordinate | 45°19′N 14°32′E |
Altitudine | 85 m s.l.m. |
Superficie | 125,5 km² |
Abitanti | 7 581[1] (2021) |
Densità | 60,41 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 51262 |
Prefisso | 051 |
Fuso orario | UTC 1 |
Targa | RI |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Bùccari[2][3][4][5] (in croato Bakar) è una città della Croazia situata lungo la costa adriatica pochi chilometri a sud-est di Fiume, in fondo ad un riparato vallone che si apre di fronte al Quarnaro e all'isola di Veglia. Al 2021 il comune conta 7 581 abitanti, di cui 1 192 nel centro omonimo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Buccari gode dello lo status di "città" all'interno della regione litoraneo-montana. Buccari gode di questo titolo dal 1778, su concessione dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.
La baia (o vallone) di Buccari è una profonda e stretta insenatura che si insinua nella terraferma con andamento parallelo alla costa. Essendo particolarmente adatta a riparare navigli di grande stazza, durante la prima guerra mondiale costituì insieme a Pola una delle più importanti basi navali austro-ungariche; l'11 febbraio 1918 fu teatro della celebre beffa di Buccari.
Fino alla seconda guerra mondiale era presente una popolazione italiana autoctona, ora scomparsa. Dal 1941 al 1943 fece parte della provincia di Fiume in seguito all'occupazione italiana di parte del Regno di Jugoslavia.
Società
[modifica | modifica wikitesto]La presenza autoctona di italiani
[modifica | modifica wikitesto]È presente una piccola comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italofone che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che appartennero alla Repubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Buccari è drasticamente diminuita in seguito agli esodi che hanno seguito la prima e la seconda guerra mondiale.
Oggi a Buccari, secondo il censimento ufficiale croato del 2011, esiste una modestissima minoranza autoctona italiana, pari al 0,24% della popolazione complessiva[6].
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Località
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Buccari è diviso in 9 insediamenti (naselja)[7] di seguito elencati. Tra parentesi il nome in lingua italiana, a volte desueto[8].
- Bakar (Buccari), sede comunale
- Hreljin (Creglino[9] o Picchetto[10])
- Krasica (Crassizza[10] o Craschizza)
- Kukuljanovo (Cuccuglianovo)
- Plosna (Plosna)
- Ponikve (Paniqua[11])
- Praputnjak (Praputignacco[senza fonte] o Feletto[10])
- Škrljevo (Scralievo[12] o Scrìllievo[11])
- Zlobin (Slobino[11][13])
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Census of population, households and dwellings in 2021 - First results (XLSX), su popis2021.hr, 16 gennaio 2022. URL consultato il 28 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2022).
- ^ Touring Club Italiano, Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali, Touring Editore, Borgaro Torinese (TO) 2004, p. 68.
- ^ Touring Club Italiano, Istria, Quarnaro, Dalmazia. Escursioni, sport, divertimenti, enogastronomia, arte e cultura, Touring Editore, Milano 2004, p. 86, ISBN 9788836530441.
- ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 166-172.
- ^ Andrea Marsanich, Il porto di Fiume cresce e aspetta Buccari Archiviato il 6 maggio 2014 in Internet Archive., in Il Piccolo, 6 maggio 2014.
- ^ Central Bureau of Statistics, su dzs.hr. URL consultato l'8 giugno 2021.
- ^ Frazioni della Regione litoraneo-montana
- ^ Toponimi durante l'occupazione italiana Poste e Telecomunicazioni - Roma - p. 12; qui Krasica è chiamata Villacarsia, Škrljevo è chiamata Scarlievo Archiviato il 4 febbraio 2014 in Internet Archive..
- ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 171-172.
- ^ a b c Luigi Vittorio Bertarelli (a cura di), Guida d’Italia del Touring Club Italiano, 3ª ed., Milano, Touring Club Italiano, 1934 (XII), carta alle pp. 96-97, ISBN non esistente.
- ^ a b c Guida d'Italia del Touring Club Italiano. Venezia Giulia e Dalmazia, Milano 1934 (XII), p. 75.
- ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 167.
- ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 232.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Dario Alberi, Istria, storia, arte, cultura, Lint Editoriale Trieste
- Dario Alberi, Dalmazia, storia, arte, cultura, Lint Editoriale Trieste
- Fabio Amodeo, TuttoIstria, Lint Editoriale Trieste
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Buccari
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su bakar.hr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134933656 · LCCN (EN) n85149677 · GND (DE) 4728839-5 · J9U (EN, HE) 987007567005005171 |
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